Il PONTE DEL DIAVOLO
Il ponte della Maddalena detto anche del “Diavolo” è posto a Borgo a Mozzano (Lu), lungo la statale e fu realizzato presumibilmente – non esistono infatti fonti certe della sua edificazione – intorno all’anno 1224 D.C, su incarico della Contessa Matilde: quando, distrutto il precedente ponte ad opera di una piena del Serchio, esso venne ricostruito nella attuale conformazione. Ben più alto, rispetto alle acque, di come attualmente visibile, si stagliava così in alto che pareva impossibile a sorreggersi. La diga costruita subito a valle del ponte negli anni 1950 ha innalzato il livello delle acque del Serchio, coprendo i basamenti e modificando la percezione del ponte che, nonostante questo, rimane comunque di assoluta leggerezza.
La leggenda ne attribuisce l’edificazione al Diavolo stesso. Si narra che il Mastro Aldebrandino, capo dei muratori incaricati della costruzione del ponte, in estremo ritardo nella sua edificazione, scese a patti con il Diavolo. L’opera sarebbe stata realizzata in una sola notte in cambio dell’anima del primo essere che avesse attraversato il Ponte. Il Mastro Aldebrandino acconsentì, disposto a sacrificarsi lui stesso pur di completare l’opera nei tempi stabiliti.
Durante una notte tempestosa e colma di fulmini e saette il ponte si materializzò come pattuito, così alto che solamente il Diavolo avrebbe potuto realizzarlo.
La mattina seguente il Mastro Aldebrandino, confessato ed aiutato dal parroco del paese escogitò uno stratagemma per salvarsi, e non consegnare la sua anima al Diavolo. Egli fece passare al suo posto un cane che, giunto a metà, sparì in una nuvola di fumo.
Si narra che un pastore maremmano bianco, all’inizio dell’autunno, sia visibile la sera mentre attraversa il ponte, in cerca, forse, dell’anima del Mastro Aldebrandino.